domenica 19 febbraio 2012

NAZIFASCISMO A SENAGO

Cari lettori,

da qualche mese ho scoperto quanto sia piacevole e rilassante passeggiare tra le tranquille viuzze della nostra amata Senago. Quando sei pensieroso, dubbioso, oppure semplicemente hai bisogno di staccare per qualche minuto la spina... ecco che Senago ti avvolge e ti culla.

Da qualche settimana però, durante queste mie periodiche camminate, ho incominciato a notare delle cose che mi hanno davvero scosso, schifato, che mi hanno lasciato semplicemente senza parole.
A Senago stanno infatti spuntando come funghi tutta una serie di simboli e frasi inneggianti all'ideologia nazifascista, razzista, nonché all'odio contro le forze dell'ordine; non solo, una volta erano appena graffiti sporadici ed isolati, ora aumentano sempre più, ora imbrattano intere cinte, pubbliche o private che siano, addirittura la quasi totalità di un muretto di un asilo nido.
Come ampiamente documentato dalle immagini che ho scattato, potete vedere coi vostri occhi lo scempio che si sta compiendo nella nostra amata città. Tutto questo è semplicemente inammissibile, non possiamo più accettare che singoli cittadini, o fazioni, si prendano il lusso di esprimere, senza alcun rispetto per la cosa altrui, tali ideali di odio, di morte, di sofferenza. Non dobbiamo più tollerare che si calpesti la dignità di chi ha già ingiustamente subito indicibili sofferenze, spesso fino alla morte.
Tali simbologie sono quasi sempre accompagnate da un acronimo che ha il sapore di una vera e propria firma dell'autore (che dimostra così la propria ignoranza diventando facilmente stanabile); l'acronimo è “A.C.A.B.” significante la frase “All Cops Are Bastards” (tutti i poliziotti sono bastardi). Tale avversione verso le forze dell'ordine, si è sviluppata negli anni 80 in Inghilterra ad opera di tifosi calcistici (o presunti tali) denominati Hooligans, estendendosi fino in italia, dove oggi è molto presente nelle tifoserie ultrà, milanesi soprattutto.
Mi vergogno e non mi capacito che, a Senago, ci siano ancora persone, tantissime delle quali giovani, che pensano fermamente che sia giusto e giustificabile l'odio nei confronti di chi ha un colore differente dal nostro, nei confronti di chi crede in una religione diversa, nei confronti di chi ogni giorno rischia la propria vita per garantire la nostra sicurezza. 
Partendo dal fatto che dev'esser compito della politica in primis combattere, soprattutto culturalmente, simili espressioni di disprezzo altrui, cosa può fare ogni singolo cittadino per opporsi a tutto ciò? La risposta è più semplice del previsto: denunciare. Forse in molti non sanno che la nostra costituzione ed il nostro codice penale, vietano e condannano fermamente la discriminazione, l'odio o la violenza per motivi razziali, etnici, nazionali o religiosi (Legge 205/1993 del 25 giugno 1993, n. 205), con pene anche fino a 6 anni, senza contare il reato per atti vandalici. 
Da tempo nell'ideologia nizifascista italiana, e di riflesso quindi anche nei nostalgici cuori neri senaghesi, si assiste alla ripresa di ripetuti tentativi di fornire una lettura della storia del nostro paese in chiave revisionista, negando il ruolo della Resistenza e della lotta di Liberazione nella costruzione della nostra democrazia e della nostra Costituzione che su quei valori si fondano.
Purtroppo sempre più spesso le istituzioni dimostrano un’eccessiva tolleranza verso dichiarazioni, atteggiamenti o azioni che, in base alle norme vigenti, andrebbero invece perseguite e represse.
La memoria degli orrori che hanno segnato il novecento deve continuare a rappresentare un monito per quanti non accettano nessun arretramento sul piano dei diritti e della civiltà di questo paese. Da parte mia ci sarà impegno costante a mantener viva quella memoria, vigilando e denunciando eventuali altri abusi. 








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